EMDR e psicoterapia: un abbinamento efficace
L’EMDR cioè “Desensibilizzazione e rielaborazione attraverso i movimenti oculari” è un approccio psicoterapico innovativo che utilizza i movimenti oculari (e altre forme di stimolazione bilaterale) per il trattamento del disagio emotivo legato ad eventi traumatici. La scoperta di questo metodo è dovuto alla dottoressa Francine Shapiro che ha avuto l’intuizione della tecnica EMDR nel 1987. L’EMDR venne poi introdotto nel 1989 a seguito della pubblicazione di uno studio che ne valutava gli effetti in una seduta di trattamento con persone che avevano subito un trauma.
Quando parliamo di trauma è importante sottolineare che, anche se in genere viene definito come trauma qualsiasi esperienza che possa recare gravi lesioni o la perdita della vita per se stessi o per i propri cari, il concetto di trauma può includere tutto ciò che la persona percepisce soggettivamente come un evento negativo e sconvolgente.
L’EMDR è un metodo per il trattamento del trauma che agisce a livello neurofisiologico perché si basa sulla stimolazione emisferica alternata dei 2 emisferi cerebrali, mentre il paziente si focalizza sulle componenti dell’esperienza traumatica. E’ scientificamente dimostrato da più di 20 studi scientificamente controllati condotti su pazienti traumatizzati e documentato in centinaia di pubblicazioni che ne riportano l’efficacia nel trattamento di numerose psicopatologie inclusa l’ansia, la depressione, le fobie, i sintomi somatici e le dipendenze. Nel 2013 l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha riconosciuto l’EMDR come trattamento efficace per la cura del trauma e dei disturbi ad esso correlati. Durante il trattamento le emozioni negative vengono sostituite dalle positive, emergono insight più profondi, le sensazioni corporee cambiano e compaiono spontaneamente nuovi comportamenti insieme ad un nuovo senso di sé.
EMDR e psicoterapia
Oggi EMDR e psicoterapia viaggiano insieme e personalmente utilizzo (in base alle necessità) la tecnica durante il percorso di psicoterapia. L’EMDR aumenta l’efficacia del percorso terapeutico. Durante il trattamento l’EMDR considera tutti gli aspetti di una esperienza stressante o traumatica, quelli cognitivi ed emotivi, quelli comportamentali e neurofisiologici. L’EMDR utilizza i movimenti oculari o altre forme di stimolazione alternata destro/sinistra, per ristabilire l’equilibrio eccitatorio/inibitorio, provocando così una migliore comunicazione tra gli emisferi cerebrali. Si basa su un processo neurofisiologico naturale, legato all’elaborazione accelerata dell’informazione.
L’EMDR vede la patologia (ansia, depressione, disturbo da stress post traumatico) come informazione immagazzinata in modo non funzionale e si basa sull’ipotesi che c’è una componente fisiologica in ogni disturbo o disagio psicologico. Quando una persona subisce un evento traumatico (il termine traumatico è soggettivo) viene disturbato l’equilibrio eccitatorio/inibitorio necessario per l’elaborazione dell’informazione. Questo è come se provochi il ”congelamento” dell’informazione nella sua forma ansiogena/traumatica originale, nello stesso modo in cui è stato vissuto. Questa informazione ”congelata” e racchiusa nelle reti neurali non può essere elaborata e quindi continua a provocare patologie come il disturbo da stress post traumatico (PTSD) e altri disturbi psicologici.
I movimenti oculari saccadici e ritmici usati con l’immagine traumatica, con le convinzioni negative ad essa legate e con il disagio emotivo facilitano la rielaborazione dell’informazione fino alla risoluzione dei condizionamenti emotivi. Nella risoluzione adattiva l’esperienza è usata in modo costruttivo dalla persona ed è integrata in uno schema cognitivo ed emotivo positivo.
Qui il link dell’ Associazione EMDR